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Gestire un'agenda con esami pediatrici è quanto di più lontano dalle agende "iperottimizzate" dei moderni servizi di radiologia, dove il tempo-esame riesce a essere sempre più ridotto. D'altro canto, occuparsi di bambini non può essere una scusa per non sfruttare adeguatamente la tecnologia che viene messa a nostra disposizione, ma piuttosto una continua sfida fra il tempo necessario per la qualità e l'efficienza di un servizio, che della qualità è comunque parte. Un pensiero che deve accompagnare sempre il radiologo pediatra è che i bambini - in particolare nei primi due anni di vita - crescono molto rapidamente per cui, se è vero il detto che il bambino non è un piccolo adulto, anche il neonato o il lattante non è un piccolo bambino: in altre parole, definire la "normalità" nel bambino è ancora più difficile che nell'adulto, poiché questa cambia continuamente nel tempo. L'insieme di queste considerazioni e l'evidenza di un terreno diagnostico diverso e insolito portano spesso il radiologo o il neuroradiologo dell'adulto a guardare con grande preoccupazione all'ambito pediatrico. Lo scopo ultimo di questo libro è proprio quello di fungere da primo aiuto a questa reazione di sconforto. Il bambino è diverso, ma non per questo inconoscibile e la ricchezza della materia risulta poi dote preziosa quando si torna all'adulto. Il libro non è ovviamente un trattato, ma un manuale pieno di saliscendi, racconta in sostanza le esperienze professionali maturate in questi ultimi dieci anni presso l'Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano. È quasi completamente autarchico, ma ha il pregio di essere l'opera di un gruppo, un distillato quindi di esperienze quotidiane, pur con evidenti disomogeneità nella declinazione sistematica delle patologie.